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mercoledì 15 febbraio 2012
Tahar Ben Jelloun
« Non incontrerai mai due volti assolutamente identici.
Non importa la bellezza o la bruttezza: queste sono cose relative.
Ciascun volto è simbolo della vita. E tutta la vita merita rispetto.
È trattando gli altri con dignità che si guadagna il rispetto per sé stessi. »
Il rispetto è essenziale. D'altra parte la gente non pretende l'amore, ma di essere rispettata nella sua dignità umana. Rispettare vuol dire sapere ascoltare. Vuol dire avere riguardo e considerazione. Lo straniero non reclama amore e amicizia, ma rispetto. L'amore e l'amicizia possono venire dopo, quando ci si conosce meglio e ci si apprezza. Ma in partenza non bisogna avere alcun giudizio preconcetto. Invece il razzista si sviluppa grazie ai pregiudizi sui popoli e sulle loro culture.
Io non ho bisogno di denaro. Ho bisogno di sentimenti, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti. Ho bisogno di poesia, questa magia che brucia la pesantezza delle parole, che risveglia le emozioni e dà colori nuovi.
(Tahar Ben Jelloun)
Tahar Ben Jelloun (in arabo: طاهر بنجلون; Fes, 1º dicembre 1944) è uno scrittore marocchino, impegnato nella lotta contro il razzismo.
(foto di Valerio Lanci )
cliccare sulla foto per vederla in grande
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un pensiero molto interessante oltrechè totalmente condivisibile... l'importanza delle parole che danno vita ai pensieri e alle emozioni più nascoste e lontane dal pregiudizio che invece si trova proprio sulla superficie e che rappresenta una trappola nella quale si finisce di cadere troppo spesso...
RispondiEliminail pensiero più autonomo e maturo vola lontano dalla superficie o scava in profondo nella terra...
grazie per avermi fatto conoscere questo scrittore interessante
un abbraccio
Rispetto, considerazione, dignità umana, sono parole essenziali nella vita di una comunità. Ma purtroppo troppa gente, aizzata anche da politici senza scrupoli, non tiene conto di tutto ciò.
RispondiEliminaQuando poi leggo che un sindaco leghista scrive a Napolitano per protestare contro l'onoreficenza civile data a quell'industriale che pagò le rette dei bambini altrimenti rimasti senza pranzo, rimango di stucco.
Voglio vedere dei Ben Jelloun italiani, ma tanti, che inizino e abbiano il coraggio di fare cultura.
Bel post Valerio, come sempre. ciao
Lorenzo
"Ho bisogno di sentimenti, di parole scelte sapientemente, di fiori detti pensieri, di rose dette presenze, di sogni che abitino gli alberi, di canzoni che facciano danzare le statue, di stelle che mormorino all'orecchio degli amanti."
RispondiEliminaTutta la magia della vita in queste parole.
Le farò imparare alle mie nipotine, che le tengano sempre presenti.
Un post degno delle tua nota sensibilità.
Cristiana
Complimenti per questo post, Valerio.
RispondiEliminaUn piccolo omaggio al quinto anniversario del mio blog????
RispondiEliminaMagari una foto!
Cristiana
Sono parole molto sagge.
RispondiEliminaGrazie per avercele proposte, caro Valerio!
Bella anche la foto:)
Ciao,
Lara
Condivido la scelta di questo tuo post Valerio. Le parole di Tahar Ben Jelloun si commentano da sole!
RispondiEliminaHola