sabato 2 luglio 2011

Quanta strada ancora ...



Donne, quindi disoccupate

La parità di genere non è ancora raggiunta. E aumentano le vertenze. Il caso delle 130 le lavoratrici della Citman di Brescia che devono cercare un nuovo lavoro dopo il fallimento. I padroni della fabbrica chiedono di non protestare, rovina l'immagine del nuovo outlet

È dell’altro giorno la vicenda dell’azienda di Inzago, in Lombardia, produttrice di motori elettrici per condizionatori che ha deciso di licenziare una parte dei suoi dipendenti selezionando solo le donne e lasciandone a casa 13 su un totale di 30. “Potranno occuparsi dei figli e comunque si tratta di un secondo lavoro” è stata la giustificazione addotta dall’amministratore delegato.

Una frase che le donne che lavorano si saranno sentite ripetere migliaia e migliaia di volte, fino alla nausea.


(fonte il Fatto Quotidiano )

Aggiungo che è una vergogna , dopo anni anni di lotte , leggere ancora queste notizie .Una Italia da sempre maschilista in tutti i settori .

Credo,che grazie ai movimenti spontanei delle donne il vento stia cambiando .

(foto di Valerio Lanci )
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5 commenti:

  1. Ed è ora che qualcosa cambi!
    Questo avviene anche grazie a persone sensibili come te.
    Grazie Valerio!
    Cristiana

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  2. è arrivato il momento di scrivere una nuova pagina che non sia né di quote rosa né di parità imposta, ma di reale lotta democratica senza alcuna distinzione di sesso. Una lotta che ci porti ad essere rappresentati da donne orgogliose e consapevoli, che non si riconoscono in questo governo e che non saranno mai disposte a piegarsi alla sua volgarità sessista.

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  3. Il problema è tanto attuale quanto radicato: è impensabile licenziare una donna in quanto tale. Oggigiorno, non c'è nessun motivo per discriminare in questo modo una donna che LEGITTIMAMENTE sogna una carriera proficua e soddisfacente. Come del resto, sono contrario alla legge sulle quote rosa: solo il merito dev'essere una discriminante, non il sesso. Anche questa è discriminazione, perché per me un'azienda può essere guidata anche tutta da donne, se ne sono capaci, o anche solo da uomini, qualora di donne capaci non ve ne fossero. Ma, nella fattispecie, siamo evidentemente agli antipodi: sono troppo "estremista" se dico - realisticamente - che nell'Europa occidentale e civilizzata, solo da noi succedono cose così? A me, francamente, pare di no.

    Mi scuso per questo - prolisso - intervento, buona domenica.

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  4. Bravo, sempre attento ai problemi sociali, è un momento di crisi profonda, a dispetto di quanto dicono i nostri "Amministratori"... fa piacere vedere che c'è gente come te, ciao Angelo.

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  5. La strada che ogni donna percorre è sempre in salita, sono pochi i tratti pianeggianti. In Italia, dove la falsa democrazia ha il suo habitat migliore, per le donne è sempre una lotta continua in ogni dove. La cosa positiva oggi è il fatto che le stesse sono più istruite e quindi più consapevoli del loro ruolo sociale, che non si ferma certo al solo essere madre. Molto azzeccata la foto.

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