giovedì 25 novembre 2010

" Capaci "....

...di arrivare alla verità ?


Interrogato a Roma dai pm di Palermo Paolo Guido e Nino Di Matteo, che indagano sulla trattativa tra Stato e mafia, l’ex ministro della Giustizia Giovanni Conso su quanto riferito l’11 novembre davanti alla commissione antimafia.

Allora Conso dichiarò che la sua decisione di revocare il carcere duro a 140 mafiosi, venne presa in assoluta autonomia, per evitare altre stragi di Cosa nostra, a marzo del’93. L’ex ministro, con le sue parole, avrebbe smentito l’esistenza di qualunque trattativa tra lo Stato e la mafia.

Sempre sul carcere duro, oggetto di trattativa con Cosa Nostra, secondo la tesi degli inquirenti, si è basato la settimana scorsa l’interrogatorio dell’ex capo del dipartimento dell’amministrazione penitenziaria Nicolò Amato autore di un documento, datato marzo del ’93, in cui si esortava il Guardasigilli a non rinnovare il 41 bis.

Ai Pm Amato ha ribadito che il documento trattava solo di sue convinzioni sull’istituto del carcere duro condivise dal Viminale da cui sarebbero state fatte pressioni per eliminare il regime carcerario speciale.

A proposito di politica e mafia: l’altro giorno sono state rese note le motivazioni della sentenza Dell’Utri in cui il senatore figura nuovamente come tramite tra Cosa Nostra e il Premier. E sempre in questo periodo stanno continuando ad emergere altre novità sulla presunta trattativa tra Mafia e Stato e sulla strage di via D’Amelio, con esponenti istituzionali che ricordano all’improvviso, negano, si smentiscono a vicenda. Pensa che queste inchieste porteranno alla verità, finalmente, o finiranno come tutte quelle italiane, senza un colpevole né mandanti?
"Ma molte verità in Italia sono state accertate, anzi non son mica poche. Direi che dobbiamo essere più che soddisfatti, ad oggi, nei limiti di procure che lavorano nonostante le condizioni economiche, di mezzi invivibili; persone che nonostante tutto continuano a fare il loro mestiere più che dignitosamente e continuano a raccontare cos’è e cos’è stato questo paese. Direi che si sia raccontato parecchio, poi la politica cerca sempre di auto tutelarsi, di difendersi. Solo che esiste un percorso culturale oltre che quello giudiziario, ed è quello che penso che difficilmente fermeranno."

Giulio Cavalli...
...attore e regista di Lodi , sotto scorta per la minaccia mafiosa, dopo l’uscita del suo ultimo libro Nomi, cognomi e infami.

(foto di Valerio Lanci )

7 commenti:

  1. Proprio ora che ti avevo esortato a postare, ho latitato :mancanza di corrente elettrica.
    Penso che certe verità scomode non verranno mai alla luce.Ognuno si porterà nella tomba ciò che sa ,per proteggere il proprio postumo 'onore' e per un senso di solidarietà alla 'cricca' politica,di qualsiasi colore sia.
    Nei libri di Storia abbonderanno i "sembra" o i "si dice".
    Ciao
    Cristiana

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  2. Io non capisco come in un Paese civile(???) una persona condannata per concorso esterno mafioso possa essere ancora un senatore della repubblica. Facciamo ridere i polli.
    E poi si vantano di fare la lotta alla mafia.
    Chissà se mai sarà fatta luce sulle stragi.
    Ciao!

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  3. In Italia è sorto in sordina un movimento che ha svegliato molte coscienze. Grazie ai magistrati e ai giornalisti coraggiosi oggi, molti italiani, possiamo ritenerci cittadini informati. Ce la faremo? Purtroppo, come ben dice Giulio Cavalli, servirebbe una svolta che sdradichi dal fanatismo, piaga in metastasi .. e questo è davvero difficile.
    Buon fine settimana Valerio

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  4. Mi sto facendo l'idea, Valerio, che in questa nazione non siamo capaci di trovare la verità. Il motivo è semplice: non ne siamo abituati.
    Oltre al fatto che qui da noi nascondere e occultare è prassi ormai consolidata da parte di forze osccure e parallele al potere democratico, la nostra capacità investigativa è pari a zero.
    Lo possiamo vedere anche nei fatti di cronaca..figurati nelle stragi di stato.
    Riesce a scoprire la verità quasi sempre un giornalista ( che poi viene censurato) e non la polizia. Qui qualcosa non va.
    Lorenzo

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  5. Un blog denso di energia e impegno civile. Ne abbiamo bisogno. Ciao. Da una che la mafia ce l'ha.... in casa.

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  6. purtroppo i politici italiani son sempre gli stessi da troppi anni ci vorranno ancora altre 3 o 4 generazioni per ripulire tutto il marcio! :-(

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  7. Sempre difficile arrivare alla verità , c'è sempre qualcuno che mette dei "paletti" per non far scoprire mai niente.

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