venerdì 16 aprile 2010

io sto con Emergency




EMERGENCY UNA FORZA DELLA " NATURA "

scrivo

Matteo Dell’Aira , Marco Garatti ,Matteo Pagani FINALMENTE LIBERI
Gino Strada e la nascita della ong. Da 15 anni cura le vittime dei conflitti
Quando nel 1994 Gino Strada s’inventò Emergency, non pensava certo che avrebbe dovuto fare i conti con provocazioni e servizi segreti, bugie di Stato e crisi internazionali. Per lui darsi da fare era semplicemente una necessità
Sabato 10 aprile militari afgani e della coalizione internazionale hanno attaccato il Centro chirurgico di Emergency a Lashkar-gah e portato via membri dello staff nazionale e internazionale. Tra questi ci sono tre cittadini italiani che sono tutt’ora in stato di fermo in una struttura dei servizi di sicurezza afgani:

Firma l’appello sul sito di Emergency
http://www.emergency.it/appello/form.php?ln=Itn=It

In Italia, Gino Strada ha spesso assunto posizioni critiche nei confronti dei governi guidati da Romano Prodi e da Silvio Berlusconi, entrambi accusati di avere portato l'Italia a partecipare a guerre.

La maggior parte delle critiche sono relative al supporto italiano all'intervento NATO in Afghanistan contro il precedente governo talebano. Questo supporto è percepito da Gino Strada e dalla sua organizzazione come un atto di guerra contro la popolazione afghana, in aperta violazione della Costituzione della Repubblica Italiana:

Dall'altra parte, alcuni considerano la posizione di Gino Strada come un mero esempio di pacifismo radicale, «moralista» e utopico. A questo proposito, Strada stesso ha dichiarato:
« Io non sono pacifista. Io sono contro la guerra. »
(Gino Strada)

Pubblico quì sotto la mail che Emergency mi ha inviato .

Grazie

Cari amici,
vorrei ringraziarvi dello straordinario sostegno che avete dato a Emergency in questa difficile situazione.

Insieme a voi abbiamo vissuto un periodo di grande preoccupazione per i nostri operatori umanitari e per l'ospedale di Lashkar-gah, l’unica struttura nella regione in grado di offrire cure chirurgiche gratuite e di qualità alle tante vittime di guerra.

Come sapete, i nostri tre colleghi italiani sono stati rilasciati con tante scuse. Un rilascio, come hanno detto gli stessi servizi di sicurezza afgani, frutto non di pressioni di sorta ma dovuto a una semplice, banale verità: sono innocenti. L’avevamo detto fin dal primo, durissimo giorno, e voi con noi. Dei sei collaboratori afgani che erano stati prelevati insieme agli italiani, cinque sono stati rilasciati il 28 aprile; sul sesto stanno proseguendo le indagini. I nostri avvocati e il nostro personale a Kabul continuano naturalmente a monitorare la situazione.

Stiamo già lavorando per la riapertura dell’ospedale di Lashkar-gah: continuare ad assicurare assistenza alle vittime di guerra – per il 40 percento bambini – è la nostra priorità, come lo è stata per i quindici anni della nostra storia.

Siamo riusciti ad affrontare a testa alta questi giorni durissimi grazie a due fattori. Il primo, naturalmente, era la consapevolezza che i nostri fossero innocenti. Ma l’altro ingrediente fondamentale siete stati voi: il vostro sostegno, le mail e le telefonate, la presenza a piazza San Giovanni (con il corpo o con lo spirito), le quattrocentomila firme in quattro giorni. Di tutto questo, non sappiamo come ringraziarvi. Anzi, lo sappiamo: continuando a fare sempre di più e sempre meglio il nostro lavoro, curando chiunque ne abbia bisogno. E siamo sicuri che voi non ci farete mancare il vostro sostegno in futuro, anche con un gesto che a voi non costa nulla, come la devoluzione del 5 per mille per gli ospedali di Emergency.

Ancora una volta, grazie di cuore. A presto,
Cecilia Strada
Presidente di Emergency

1 commento:

  1. Aldo dice 26 X 1.
    Questa frase convenzionale, scritta nel telegramma trasmesso ai comandanti partigiani del CLNAI, Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia, sancì l'inizio dell'insurrezione che avrebbe liberato definitivamente il Piemonte e Torino dalla feccia nazifascista, liberazione che avvenne ad opera delle sole forze partigiane, con largo anticipo sulle truppe Alleate, giunte in città solo due giorni dopo.
    "Aldo dice 26 x 1" è la sintesi di uno sforzo condiviso dalla parte migliore della Nazione per recuperare quella dignità che il Popolo Italiano aveva perso in 22 anni di dittatura. Molti pagarono con la vita per regalare a tutti il diritto di votare, ed esprimere democraticamente il proprio pensiero in un Paese libero, in cui fossero previste pari opportunità per tutti. Il sogno è durato poco. Come sempre la gente dimentica che le libertà conquistate si mantengono vive giorno dopo giorno vigilando, anche con intransigenza, che qualche mela marcia, un passettino dopo l'altro, non ci riporti indietro di 88 anni. E' quanto sta accadendo oggi. Oggi un insignificante individuo, animatore di spettacolini su navi da crociera, dubbio imprenditore fallito e salvato con soldi pubblici dalla connivenza di un corrotto contumace, ha la pretesa di arrivare alla Presidenza della Repubblica e distruggere quella Costituzione costata tanti sforzi e tanto sangue. Quella Costituzione, che per decenni è stata un modello seguito da altre Democrazie europee come esempio da copiare, è il dono che la Resistenza e tutti gli Uomini che ne fecero (realmente) parte ci hanno donato, per non avere tra noi mele marce "più uguali degli altri". Vigilare oggi, andare a votare, scegliere migliori rappresentanti, partecipare attivamente e attentamente alla vita politica e sociale del Paese, sarebbe il modo migliore di rendere omaggio a quegli Uomini e a quel Movimento, che rimane una delle pagine migliori della Storia d'Italia.
    Perchè non siano morti per nulla. Sarebbe come ucciderli due volte.
    Buon 25 Aprile, a tutti coloro che ancora ci credono.

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