mercoledì 24 marzo 2010

il lavoro minorile










"Spesso capita che ci tagliamo con i coltelli che usiamo per lavorare.
Allora il padrone ci riempie la ferita di zolfo e gli dà fuoco.
Il dolore è terribile ma la ferita smette di sanguinare e
possiamo continuare a lavorare
senza sporcare i tappeti di di sangue."
Iqbal Masih

L’infanzia è una tappa importante della vita, per il gioco, per imparare, per crescere, si tratta di un periodo in cui tutti i bambini dovrebbero avere l’opportunità di sognare e fare progetti per il futuro, invece per più di 250 milioni di bambini e adolescenti in tutto il Mondo, l’infanzia è un sogno perduto. Lavorano dalle prime ore del mattino fin dopo il tramonto: si possono trovare a vendere fiori o ad abbrustolire la propria pelle in piantagioni gigantesche, sporche ed infette da residui chimici, a pulire i pavimenti delle ville di milionari incoscienti, a rompersi la schiena in buie fabbriche di tappeti sotto la frusta della moderna schiavitù. Questi bambini non conoscono nessun altro gioco che non sia la sopravvivenza. La loro scuola è la strada, il loro insegnante l’ingiustizia, il loro futuro è rappresentato da un nero veicolo di incertezza. In un mondo così sviluppato è quasi incredibile rendersi conto come certi bambini siano obbligati a rinunciare al loro futuro e a lavorare per la loro sopravvivenza.

DUE TESTIMONIANZE DI BAMBINI CHE LAVORANO !!!

"Lavoro nella discarica da qualche mese, insieme ai miei amici. A casa ci torno ogni tanto, mio padre è andato via e mia madre non ce la fa. Molte notti le passo qui vicino, sotto una tettoia con gli altri. Raccogliamo tante cose, tra i rifiuti, che si possono rivendere: bottiglie di vetro, lattine e barattoli, cartoni. Quasi sempre trovo anche roba da mangiare che è stata buttata via. Qui non si sta poi tanto male, la polizia e i vigilantes non si vedono spesso, è meno pericoloso che lavorare per strada o rubare. " (Sebastiao, 7 anni, raccoglitore d'immondizia - Brasile) (fonte: UNICEF)

"Ci sorveglia un adulto. Si accerta che lavoriamo in continuazione: Quando si arrabbia, ci picchia con la bacchetta. E' da un anno che lavoro. Mangiamo e dormiamo qui dentro, c'è poco spazio e l'aria è piena di polvere di lana: Per tessere un tappeto quattro bambini hanno un mese di tempo. Il capo dice che ha prestato dei soldi ai nostri genitori, che dovremo lavorare finché non sarà ripagato il prestito. Ci possiamo riuscire solo se lavoriamo sedici ore al giorno, senza ammalarci. Spesso mi chiedo quanto dovrò rimanere ancora davanti al telaio..." (Guri, 9 anni, tessitrice di tappeti - Nepal) (fonte: UNICEF)

DALLA CARTA DEI DIRITTI DEI BAMBINI ONU

# Il bambino ha il diritto di giocare, di riposarsi e di svagarsi. Gli Stati devono garantire a tutti questo diritto.

# Il bambino non deve essere costretto a fare dei lavori pesanti o rischiosi per la sua salute. Gli Stati devono approvare delle leggi che stabiliscono a quale età si può lavorare, con quali orari ed in quali condizioni. Devono punire chi non le rispetta.

Nel mondo sono più di 150 milioni i bambini intrappolati in impieghi che mettono a rischio la loro salute mentale e fisica e li condannano ad una vita senza svago né istruzione.
©UNICEF

1 commento:

  1. E' triste ma purtroppo è una realtà che noi occidentali non vogliamo capire.Quando compriamo un gioco o altro ai nostri figli chissà se pensiamo quale bimbo ha dato vita a quel gioco.

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